Nella mente di un uomo.

"Ho vinto ancora una volta" dichiara il Professore gettando sul tavolo un bel poker d' assi.
"Bah, con te non c'è gusto a giocare" afferma Joe Fixit "Si perde sempre".
"A Hulk non piace gioco" esclama l' Hulk spacca.
L' unico a restare in silenzio è Bruce Banner.
"C'è qualcosa che ti tormenta, Banner?" gli chiede infine il Professore.
"Sì, tu".
"Io?".
"Esatto: la tua presenza qui non ha alcun senso. La mia vera personalità finale, che compenetra me e gli altri tre Hulk qui presenti, è quella del Maestro. Quattro personalità. Tu, invece, ne riunisci solo tre: sei un essere incompleto. Non riesco a spiegarmi la tua esistenza".
In quel momento Joe Fixit ride ad alta voce. "Questo coglione è più coglione di quanto immaginassi".
"Banner" dice con calma il Professore "Credi davvero che la tua personalità, la tua contorta personalità si possa ridurre solo a quattro aspetti?".
"Non capisco".
"Avvicinati a quello strapiombo, Banner, e dai una occhiata in basso".
Con esitazione, lo scienziato si allontana dai suoi tre insoliti compari e si reca nel luogo indicatogli dal Professore. E quando guarda cosa c'è di sotto, inorridisce: dieci, cento, mille Hulk, dai colori e dagli aspetti diversi. Alcuni lottano tra loro, alcuni se ne stanno in disparte, altri parlano con sé stessi. Ma improvvisamente tutti si fermano e guardano in alto, verso Bruce. Costui riesce a sostenere il loro sguardo solo per pochi secondi, poi si ritrae.
Dieci, cento, mille Hulk. Dieci, cento, mille Robert Bruce Banner.
E vicino ad una oscura caverna, l' Hulk selvaggio ode degli strani rumori provenire dal fondo: e, caso più unico che raro, trema di paura.


BESTIARIO
Parte 2: ABOMINII E MERAVIGLIE
Di FABIO VOLINO & CARLO MONNI

 

52:50:34

Il Processo del Secolo.

Dopo le arringhe iniziali di Blake Tower e Jennifer Walters, si introduce il primo testimone: al di fuori di questo tribunale speciale, ha esigenze impellenti, dunque deve testimoniare per primo.
"Il Generale Thaddeus E. Ross" introduce Blake Tower.
Il militare prende posto e, dopo aver prestato giuramento, subito Tower gli si avvicina:"Generale, da quanto tempo è nell'esercito americano?".
"Praticamente da una vita intera" risponde lui "Ho deciso di entrarvi sin da quando ho raggiunto la maggiore età e da allora non l' ho più abbandonato".
"A quante azioni ha partecipato nel corso della sua carriera?".
"Obiezione" si alza Jennifer Walters "Riconosciamo tutti il valore del Generale, la Difesa non mette certo in dubbio i suoi meriti oggi".
"Accolta" annuisce il Giudice Robert Chalmers "Vada oltre, avvocato Tower".
"Molto bene. Generale Ross, quanto è ampia la sua conoscenza di Hulk?".
"Forse pecco di immodestia se dico di essere il suo più grande esperto: io ero presente il giorno in cui venne alla luce e da allora ha segnato ogni giorno della mia vita".
"Nel bene o nel male?".
Ross guarda un attimo Bruce, prima di rispondere:"A volte nel bene, a volte nel male".
Jennifer fa per alzarsi, poi si ferma e resta immobile al proprio posto.
Le domande si susseguono incalzanti. Vengono rievocati fatti in cui la furia di Hulk si è scatenata sulle Forze Armate o sulla popolazione civile. Episodi che hanno visto Hulk scatenato a New York o contro città come Central City in California o Jericho nel New Mexico. Jennifer obietta, con alterni effetti. Alla fine l' ex procuratore distrettuale di Manhattan prende alcuni fogli e si avvicina allo scranno dove si trova Ross. Consulta i suoi appunti per alcuni secondi, poi chiede:"Generale, le dice qualcosa il nome Glenn Talbot?". Thunderbolt si blocca sul posto. "Devo ripeterle il nome?".
"No, no" risponde infine il militare "L' ho capito bene. È stato uno dei miei più fedeli alleati nell'esercito".
"Ed è stato sposato con sua figlia Betty, vero?".
"Sì".
"E per lui ha speso solo parole di elogio, vero? Non sono riuscito a trovare un solo rapporto negativo su di lui da lei compilato".
"Sì, è così".
"E questa persona è morta…".
"Si".
"… cacciando Hulk con un avveniristico macchinario".
"Si".
"E lei vuole farmi credere di non provare risentimento per quell' uomo?" dice Tower indicando Banner "Se Hulk non fosse mai esistito, sua figlia sarebbe rimasta sposata con un uomo che lei stimava".
"Obiezione" scatta Jennifer "In quest'interrogatorio non ho ancora sentito fare una sola accusa specifica a Bruce Banner".
Il giudice Chalmers riflette un attimo, poi:"In effetti, avvocato Tower, la invito a portare il suo interrogatorio su fatti specifici e non sensazioni e sentimenti".
Tower annuisce:"D' accordo, Vostro Onore". Si allontana per un attimo dal Generale, poi vi ritorna:"Mi risulta che anche lei abbia sperimentato di prima persona le conseguenze dell' avere Hulk accanto a sé: secondo un rapporto che ha quasi dell'incredibile… lei è stato schiavo mentale di MODOK, poi è addirittura morto e tornato in vita".
"Non è mia intenzione rivangare quell' evento per me troppo traumatico: e comunque nemmeno in quel caso Banner ebbe un qualche ruolo nella vicenda, anzi, a quel tempo si era apparentemente liberato dalla maledizione di Hulk".
L' ex procuratore si prende qualche attimo di studiato silenzio:"E le dice niente il nome Betty Ross?".
"Obiezione" si alza Jennifer Walters. Anche Bruce fatica a trattenere il suo disprezzo.
"Non vedo cosa ci sia di male nel porre questa domanda" ribatte Tower "Stiamo parlando di una persona che è stata accanto all' imputato praticamente sempre".
"Obiezione respinta" dice infine Chalmers "Risponda alla domanda, la prego, generale. Ma lei, Tower, veda di essere più rispettoso".
"Betty Ross è… era mia figlia".
"È vero che per lo shock di una vita accanto a Banner si è ritirata per qualche tempo in un convento? E che in seguito ha avuto un aborto?".
"Obiezione!". La voce possente di Jen fa quasi tremare le mura.
"Respinta" dice un impassibile Robert Chalmers.
"Questi eventi sono accaduti, ma non so se sia dovuto allo stare accanto a Banner: non sono uno psichiatra".
"Già" annuisce Tower "Dunque vuole dirmi che quando ha appreso di questi fatti non ha provato nessun sentimento negativo per l' imputato? Proprio nessuno? Queste sono cose che non possono essere dimenticate".
"Obiezione" tuona She-Hulk "Non vedo come i sentimenti del teste possano…".
"Se permette, Vostro Onore, sarò tutto più chiaro tra poco".
"Le concedo di continuare, Mr. Tower, ma veda di concludere in fretta".
Tower annuisce e si rivolge al generale:"Ha capito la domanda?".
Ross rimane in silenzio. "Risponda, la prego". Ancora silenzio. "Giudice, devo invitarla a…".
"Generale: deve rispondere alla domanda che le è appena stata fatta".
Ross guarda She-Hulk, come aspettandosi che lei faccia nuovamente obiezione, ma è inutile: ormai il Giudice ha deciso. "L' ho odiato moltissimo" risponde infine chinando il capo.
"E noi dunque dobbiamo pensare che lei abbia perdonato del tutto l' imputato per questo? Per colpa di Hulk, sua figlia è stata uccisa".
Ross anticipa l' obiezione di Jen. "Non è affatto vero: è stato Abominio ad uccidere Betty, è stato ampiamente provato".
"Già, Abominio. Se non ricordo male, la spia che ha nome Emil Blonsky venne mandata negli Stati Uniti proprio per indagare sugli esperimenti di Banner e si imbatté in un marchingegno che irradiava radiazioni gamma controllate, ideato da Banner stesso per trasformarsi a suo piacimento dal timido scienziato in Hulk. La mia mente rifugge di fronte a ciò: qualcuno che vuole diventare un mostro di distruzione come Hulk! Posso comprenderlo per un folle come Blonsky, ma non riesco a spiegarmelo per uno scienziato. La verità è questa: che se Hulk non fosse mai esistito, nemmeno Abominio sarebbe mai venuto alla luce e Betty Ross oggi sarebbe ancora viva. E sono sicuro che anche lei ha pensato la stessa cosa, non è così?".
Ross ancora non risponde.
"Può stare in silenzio stavolta" afferma Tower afferrando un foglio dal suo bancone, portogli dall' assistente Bill Hao "Lascerò che sia uno dei suoi ultimi rapporti a parlare. Testuali sue parole:'Nonostante l'indubbio apporto mostrato da Bruce Banner nel corso della recente invasione aliena definita Guerra dei Mondi, sono ancora molto convinto che le sue attività vadano fortemente limitate, per non dire bloccate. Non si può permettere ad un mostro come Hulk di riemergere, già troppe persone innocenti hanno pagato la sua follia. Il mio consiglio è dunque che Bruce Banner venga detenuto in un luogo a prova di fuga e pesantemente sedato per impedire il riaffiorare di Hulk: è un metodo aspro, ma allo stato attuale l' unico praticabile'. Ed è quanto stiamo discutendo oggi. Riconosce queste parole come sue?".
"Sì" mormora Ross a bassa voce.
"Strano davvero, allora: negli atti ufficiali emessi nel corso di questi ultimi anni lei ha mostrato ripetutamente una posizione, che è stata completamente stravolta da questa sua testimonianza. Testimonianza che a mio avviso non ha portato un solo elemento a favore riguardo al fatto che lei possa tenere in buona considerazione l' uomo noto come Bruce Banner, nessun suo rapporto può essere portato a conferma di ciò. Ho terminato".
Blake Tower torna al suo posto e dice:"A lei il teste, avvocato Walters".
Jennifer si avvicina al banco dei testimoni e fissa Ross negli occhi:"Generale, vorrei che ricordassimo insieme proprio quel giorno fatale, quando Bruce Banner divenne Hulk. Ci può dire cosa successe?".
"Obiezione" si alza stavolta Tower "È un evento che tutti…".
"Voglio solo approfondire un particolare di quell'evento" spiega She-Hulk "Porterà via solo poco tempo".
"Respinta" dice infine Chalmers "Generale, risponda alla domanda. Ma non si dilunghi troppo".
"Eravamo nel New Mexico. Si stava per testare un' arma sperimentale, la Bomba Gamma: il progetto era supervisionato da Bruce Banner e da Igor Starsky, che scoprimmo poi essere una spia che era riuscito ad oltrepassare tutti i nostri controlli. Quando l' arma stava per essere attivata, si scoprì che all' interno del sito si era intrufolato un civile, Rick Jones. Banner andò da lui e lo gettò in una trincea, ma non poté impedire che l' effetto d' urto dell'esplosione lo cogliesse in pieno. Poche ore dopo, quella traumatica esperienza diede vita ad Hulk".
"Ecco, c'è una cosa che non ho mai capito di questo evento" dice Jennifer "Esattamente, quanti militari erano presenti all' interno del sito?".
"Ventisette, me escluso".
"Ventisette. E nessuno di loro si è recato a salvare Rick Jones, cosa per cui erano pagati in fondo. Solo Bruce, fino a quel momento un inerme scienziato".
"Esatto".
"Perché? Voglio dire, perché nessuno di quei ventisette soldati pensò a fare il proprio lavoro?".
"Fondamentalmente per un motivo, a mio avviso. Lo stesso che colse anche me: avevano paura".
"Paura?".
"Sì: la Bomba Gamma, il suo aspetto, era davvero imponente. Anche se Bruce aveva dato l' ordine di bloccare il conto alla rovescia, tutti eravamo certi che qualcosa sarebbe andato storto. Dopotutto, un civile era entrato in un sito teoricamente ipersorvegliato, un pessimo presagio. La verità è che l'unico eroe di quella giornata fu Bruce Banner. Non ha esitato un attimo a lanciarsi al salvataggio di quel ragazzo, come non ha esitato quando si è trattato di salvare lei, avvocato Walters, da quella malattia…".
"Obiezione, obiezione" protesta Blake Tower.
"Accolta. Non terrò conto di quest' ultima dichiarazione. Ha qualche altra domanda, avvocato?".
"Solo una: generale Ross, in molti si stupiranno nel sentire queste sue parole, tutti la ricordano come l' accusatore più spietato di Hulk… e di Bruce".
"Sì, un tempo è stato così. Ma cosa mi ha portato tutto questo? Ad essere un pessimo padre per mia figlia, la cara Betty: non sono mai riuscito a rinsaldare pienamente i miei rapporti con lei prima che…". La sua voce si blocca improvvisamente nel rievocare Betty. "E questo, nell' anno in cui Hulk è ufficialmente scomparso" continua poi "Mi ha spinto a ripensare ai miei modi, alle mie azioni. Ed ho deciso di cambiare".
"La ringrazio. Ho terminato, Vostro Onore".
Ross si allontana: odia queste situazioni, lui è un uomo il cui carattere è stato forgiato sul campo di battaglia, non è adatto a queste questioni burocratiche. E ciò ha segnato una delle più tremendi batoste della sua carriera, gli dispiace solo di non avere alcuna possibilità di confermare quanto ha detto. Perché in fondo è vero quanto ha detto Tower: lui odia ancora Bruce Banner, ha provato a cambiare, ma niente… è stato più forte di lui. Ancora una volta si domanda cosa abbia visto di buono sua figlia in quell'uomo. Betty! Basta pensare al processo, deve ritrovarla subito e guai a chi ha osato farle del male. Esce senza incrociare lo sguardo con She-Hulk o suo cognato.
"Prendiamoci mezz' ora di pausa" invita Robert Chalmers.

49:12:29

Arizona.

Un uomo avvolto da un pesante cappotto, il viso coperto da una ampia sciarpa che lascia scoperti praticamente solo gli occhi, osserva il panorama che si presenta all' esterno dell' edificio in cui ora si trova: in questo stato c'è perlopiù desolazione, ma qua e là vi sono delle piccole oasi di pace, dove uomini infelici possono trovare riposo. Infelici come lui.
L' uomo si volta, tutti gli sguardi delle persone sedute attorno ad un tavolo sono puntati su di lui. Aspettano la sua parola e lui non li delude:"In questa che è la mia ultima lezione, voglio ribadire una cosa: quando scrivete, ispiratevi alle vostre esperienze, non ai vostri film o telefilm preferiti. Per descrivere l' amore, uno scrittore deve aver conosciuto l' amore". Vi è poi un attimo di pausa. "Oggi inventeremo una storia. Il nostro protagonista sarà una spia, un bugiardo di professione. Lo chiameremo Emil. Emil è un uomo orgoglioso, un patriota, il cui senso del dovere è superiore al senso dell' onore. Lasciando la sua amata Nadia nel loro paese, va in una nazione straniera per rubarne i segreti. Ma tali segreti sono troppo potenti, troppo letali: c'è un drammatico incidente e Emil si trasforma in un mostro. Immaginate la sua paura: è un uomo prigioniero di un regno straniero, mutato per sempre da un esperimento che non può essere invertito: i segreti che cercava sono serviti unicamente a distruggere la sua vita. Pieno di rabbia e paura, Emil trova il suo nemico, lo scienziato creatore dei segreti, e cerca di ucciderlo. Ma ogni loro incontro si risolve sempre in un nulla di fatto. Nadia intanto crede che suo marito sia morto, è il suo paese soprattutto ad inculcarle questa idea. Lo piange, poi lo dimentica. Emil crede di aver perduto tutto e tale è la sua rabbia che uccide la moglie del suo nemico, per togliergli quello che Emil crede il nemico abbia sottratto a lui. Ma allora arriva l' onta finale: il nemico lo perdona, perché sa che il suo perdono sarà l' unica cosa che Emil non potrà sopportare. Emil allora decide di tornare da sua moglie, che ama ancora: ma lei lo ripudia, ora è innamorata di un altro uomo e lo bolla come mostro. Emil capisce che non la riavrà mai più… ha perduto tutto. Questo mostro che un tempo era un uomo non ha più uno scopo: vaga ora senza una meta, nella speranza di sparire nel nulla, conscio che l' odio per il suo nemico è in realtà odio per sé stesso, anche lui ora sa di essere un mostro. Ed ogni notte, prima di dormire, spera che al suo risveglio sarà nuovamente umano e scoprirà che è stato tutto un sogno: ed ogni giorno nuovo per lui è un dolore che si rinnova".
L' uomo osserva i suoi studenti: tutti sono rimasti colpiti da questa storia. Una ragazza piange copiosamente, un' altra, trattenendo a fatica le lacrime, gli chiede:"E come termina il racconto, Mr. Blonsky? Emil ritorna insieme a sua moglie? Torna ad essere umano?".
"No, Claire. Il lieto fine è per gli scrittori dozzinali. La lezione è finita, vi ringrazio per avere partecipato alle mie letture, mi avete dato una piccola ma fondamentale gioia".
"La prego, Mr. Blonsky" implora Claire "Non se ne vada, c'è ancora molto che possiamo imparare da lei".
"No, ormai vi ho insegnato tutto quello che so: dovete intraprendere la vostra strada, come io sto per intraprendere la mia. Addio". E senza aggiungere altro, esce dalla scuola. Dopo qualche istante, qualcuno lo insegue, ma lui è già sparito alla vista.
Blonsky arriva infine in un bosco solitario e pensa a cosa fare: suicidarsi ora gli sembra l' unica alternativa possibile, non ha più niente per cui lottare. La patria, l' amore, uno scopo nella vita… nulla di tutto questo più gli appartiene. Quanto ci vorrà prima di morire di sete?
Improvvisamente è come se un ago invisibile gli attraversasse il cervello. Blonsky trattiene a stento le grida, poi il dolore si placa lievemente ed una voce risuona nella sua mente:"Mi scuso per il brusco modo di presentarmi, Mr. Blonsky. Ma ho bisogno dei suoi servigi".
"Per cosa?" chiede dopo qualche istante Blonsky.
"Voglio che lo veda coi suoi occhi. So che ha tutti i motivi per non fidarsi, del resto non mi conosce: ma io conosco lei, Mr. Blonsky, la sua forza è difficile da incrinare, non si può metterla in difficoltà. Venga da me, ascolti cosa ho da proporle, poi deciderà liberamente: se vorrà andarsene, sarà libero di farlo".
Passa ancora qualche secondo di silenzio, infine Blonsky dice:"Mi indichi dove venire".

48:32:47

Il Processo del Secolo.

Dopo il Generale Thaddeus Ross, è stata la volta di un luminare della medicina che, con dotte e profonde osservazioni, ha spiegato come potesse essere possibile tenere sedato Bruce Banner, impedire il riemergere di Hulk e contemporaneamente non violare la dignità della persona. Non è riuscito grandemente in questo intento ed ora tocca ad un altro testimone eccellente.
"Prego, si introduca Janet Van Dyne". La bellezza di questa donna, che si era ultimamente negata, risalta pienamente quando appare: indossa uno dei vestiti da lei ideati, né troppo audace né troppo coprente, ed il suo volto è nuovamente luminoso. Prende posto con dolcezza e presta giuramento, poi Tower le si avvicina:"Miss Van Dyne, lei è nota anche come la Meravigliosa Wasp, leader del gruppo dei Vendicatori".
"Wasp è il mio nome di battaglia, sì, quanto all' appellativo 'Meravigliosa' mi è stato dato anni fa da un giornalista molto carino".
"Di certo è meritato. Ma veniamo all' oggetto della sua testimonianza: il suo gruppo e lei personalmente avete avuto spesso a che fare con Hulk nel corso degli ultimi anni, vero?".
"In effetti, sì".
"È corretto affermare che in quasi tutte quelle occasioni siete intervenuti per combattere Hulk?".
"Sì, ma…".
"Un semplice sì, sarà sufficiente, grazie".
L' interrogatorio prosegue rievocando molti scontri tra i Vendicatori e Hulk, poi Tower dice:"Per il momento ho finito, Vostro Onore. Ma mi riservo il diritto di interrogare successivamente la teste. A lei, Miss Walters".
She-Hulk si avvicina a Wasp:"Ms. Van Dyne…".
"Jen, ti prego, non prendiamo in giro queste persone" la blocca Wasp "Tutti sanno che siamo state compagne di squadra a lungo. Diamoci pure del tu". Adorabile, meravigliosa, come sempre del resto.
"Mi piacerebbe molto, Jan" risponde Jennifer "Ma le regole d' udienza me lo impediscono". Risatine nell'aula. "Quindi, Miss Van Dyne, ci dica con parole sue qual è stato il rapporto di Hulk coi Vendicatori?".
"È stato uno dei membri fondatori: credo che questo dica tutto".
"In pratica fu lui la causa scatenante del vostro primo incontro".
"Esatto: un nemico di Thor intendeva usare la sua enorme forza per vendicarsi del dio del tuono. Ma in seguito ad una serie di eventi che non vale ora la pena riepilogare altri eroi, tra cui anch'io, si ritrovarono ad affrontare quel nemico di Thor. Ed alla fine decidemmo di sancire un' alleanza permanente, contro tutte quelle minacce che… Ma il motto lo conoscete bene".
She-Hulk sorride:"Pensiamo dunque a tutte le conseguenze che avrebbe comportato una mancata fondazione dei Vendicatori: gente come Ultron, Graviton, Nefaria, i Signori del Male e molti altri avrebbero seminato il caos indisturbati o quasi. Oppure gli sloreni residenti in Slokovia sarebbero stati sterminati…".
"Obiezione" si alza Tower "Non ha attinenza con la causa di cui stiamo dibattendo".
"Ne ha e come, invece" ribatte Jen "È un semplice rapporto di causa ed effetto, come quello da lei citato prima riguardo Abominio. Se può farlo lei, posso farlo anch'io: senza l'esistenza di Hulk non sarebbero esistiti nemmeno i Vendicatori. E questo sarebbe stato sicuramente un male. Dunque non è affatto vero che Hulk ha provocato solo disastri, ha creato anche cose rimarchevoli e senza le quali in molti avrebbero pagato con la loro vita. Era questo che intendevo dimostrare. Che c'è del potenziale in Hulk, un potenziale positivo: perché non sfruttarlo come hanno fatto i Vendicatori? Ho concluso".
Chalmers non sa se sorridere o rimproverarla:"Era quasi un' arringa, Avvocato Walters, non abusi troppo della pazienza della Corte".
"Certo, Vostro Onore."
"Bene. Avvocato Tower, ha altre domande da porre alla teste?".
"Certo, Vostro Onore" risponde Tower, che per un istante guarda fissamente She-Hulk. "Beh, devo ammettere che le parole della mia illustre collega mi hanno davvero appassionato. D' accordo, c'è del potenziale positivo in Hulk. Ms. Van Dyne, vorrebbe cortesemente spiegarci in quante, innumerevoli missioni avete impiegato questo potenziale voi Vendicatori?".
"Quattro" risponde la donna un po' imbarazzata.
"Solamente quattro? Di cui una, immagino, sia quella cui ci ha accennato prima: dunque solo tre ufficiali. Come mai?".
"Ad un certo punto Hulk si convinse del fatto che noi tutti lo odiavamo e se ne andò".
"Quanto c'era di vero in quella affermazione? E forse, oltre all'odio, sussisteva anche la paura?".
"In questo caso siamo stati noi a sbagliare, non Hulk".
"Dunque avete subito rimediato a questo errore, giusto?". Wasp non risponde subito e Tower ne approfitta. "Dunque vostri alleati come Thor, Capitan America o i Vendicatori al gran completo non hanno mai affrontato e visto Hulk come una minaccia dopo la sua defezione dai Vendicatori?".
"Obiezione: l' avvocato Tower mi sembra un pochino sarcastico" si alza Jen.
"Chiedo scusa. Comunque la mia posizione è abbastanza chiara".
"Ma gli abbiamo offerto di rientrare nel gruppo, solo che lui ha rifiutato".
"Se è stato poco tempo fa… cosa avete fatto in tutti questi anni? Cercavate il potenziale positivo di Hulk?".
"Obie…".
"D' accordo, d' accordo, ritiro l' ultima domanda. La prima rimane, però".
"Siamo stati noi a sbagliare" ripete Janet.
"Se lo dice lei…" conclude Tower tornando al suo posto.
"Può andare, Ms. Van Dyne" invita Chalmers.
Prima, però, la donna si avvicina alla sedia di Bruce Banner e, prima che qualcuno possa intervenire, dice:"Mi dispiace, Bruce. Ho fatto tutto il possibile".
"Stai tranquilla. Ora, però, è meglio se torni ai tuoi impegni" la rassicura lo scienziato.
Wasp si allontana.
"Direi che ora possiamo fare la pausa pranzo" congeda tutti Robert Chalmers.

48:03:02

In un luogo ancora ignoto.

"Amico, hai un perverso senso del macabro nell' avermi voluto portare qui" pensa Abominio.
"Mr. Blonsky" risuona ancora una voce nella sua testa "Faccia ancora qualche passo avanti. Ecco, così…".
Improvvisamente una porzione di terreno si abbassa, trascinando Abominio in basso. La discesa dura svariati secondi, passati i quali l' ex spia si ritrova davanti ad una ampia sala, piena dei consueti ed immancabili avveniristici macchinari.
"Direi che ora puoi mostrarti" invita Blonsky "O hai forse paura di me?".
In risposta una parete si apre e fa avanzare un oggetto che inizialmente Abominio non riconosce. Poi trasale:"Ma è Betty Ross!" pensa "Credevo che… A quanto pare o suo padre o Banner l' hanno preservata in questa teca".
"Eccomi, Mr. Blonsky" avanza in quel momento una persona.
"Ma che diavolo di costume hai?" esclama Abominio.
"Non mi giudichi da come vesto, Mr. Blonsky. Ma dalle mie azioni. Azioni che coinvolgono una nostra comune conoscenza. Un nostro comune nemico: Hulk!".

48:00:00

CONTINUA...

PROSSIMAMENTE

Le cose si complicano

Note dell' Autore: Il motivo della depressione di Abominio va ricercato su The Others 19, racconto precedente a questa saga. Tutti gli eventi raccontati dai testimoni sono veri. E per chi si stesse chiedendo quale sia questa fantomatica quarta missione di Hulk coi Vendicatori (a parte quelle dei primi due numeri della serie degli Eroi più Potenti della Terra ed il 1/2 di Roger Stern)..., beh, diciamo che verrà prima o poi rivelato in una maxiserie retrospettiva sui Vendicatori.